(ASCA) - Palermo, 21 ott - A Palermo inizia ad infrangersi il fronte della contestazione alla riforma del Ministro Gelmini.
Questa mattina all'assemblea di facolta' di Giurisprudenza, sostanzialmente disertata dagli universitari, dopo un acceso dibattito gli studenti hanno abbandonato l'aula magna per non consentire di votare il documento a favore della protesta e della proclamazione dello stato di agitazione con l'inizio dell'assemblea permanente. Inoltre e' stato appeso nell'atrio della facolta' uno striscione con scritto ''Non alle strumentalizzazioni, difendiamo il diritto allo studio''.
''Appena un gruppo di esterni alla facolta' - racconta Gianluca Ferrari rappresentante degli studenti nel consiglio di corso di laurea - composto da ricercatori ed esponenti di partiti di sinistra hanno tentato di guidare strumentalmente l'assemblea, molti colleghi sono usciti dall'aula in segno di protesta. Non era possibile che circa cinquanta studenti decidessero per tutta la facolta'. E' significativo che non sia stato votato alcun documento. Gli studenti non hanno alcuna intenzione di rinunciare al normale svolgimento dell'anno accademico''. E' quindi Giurisprudenza la prima facolta' a staccarsi dal movimento di contestazione sempre piu' circoscritto alle facolta' di Lettere, Ingegneria e Scienze della Formazione.
Domani 22 ottobre Azione Universitaria ha promosso, alle ore 18 presso la sede di Via Paolo Paternostro n. 43, un'assemblea studentesca per analizzare la Legge 133 e dimostrare come su questo provvedimento vi sia un allarmismo infondato, pilotato dai docenti e dalla sinistra. |
7 commenti:
ciao.io so che la riforma deve procedere alla privatizzazione delle università,all'aumento delle tasse,si voglioni mandare a casa molti docenti e infine trasformare le università in fondazioni.TANTO PER COMINCIARE E' ASSURDO PROCEDERE ALLA PRIVATIZZAZIONE PERCHè CHI NON HA SOLDI PER PAGARE LA RETTA ANNUALE NON POTREBBE NEANCHE ISCRIVERSI E ANCHE L'AUMENTO DELLE TASSE IN QUESTO SENSO NON è UN BENE PER NESSUNO.INFINE NON CREDO SIA GIUSTO MANDARE A CASA DEI DOCENTI CHE HANNO LAVORATO SERIAMENTE.
CREDO NON SI DEBBANO INTERROMPERE LE LEZIONI E CHE QUESTO TIPO DI PROTESTA NON SIA PROFICUA.NONOSTANTE TUTTO NON SONO DACCORDO CON LA ROFORMA PER I MOTIVI CHE GIà CONOSCIAMO E PROPONGO DI PROTESTARE IN MODI ALTERNATIVI COME PER ESEMPIO FARE DELLE ASSEMBLEE PERMMANENTI IN CUI SI POSSA DISCUTERE MA CHE NON INCIDANO NEGATIVAMENTE SULLO STUDIO.PARLO A NOME DI TANTE PERSONE CHE NON VOGLIONO PERDERE L'ANNO PERCHè IL TEMPO NON SI PUO' RIPAGARE IN ALCUN MODO.
ragazzi una precisazione: la riforma non prevede alcuna privatizzazione ma la possibilità per gli atenei di diventare fondazioni. In parole povere scelgono gli atenei se diventare fondazioni, ma il governo NON STA PRIVATIZZANDO l'università.
Seconda precisazione: i docenti universitari non verranno licenziati!!! (anche se alcuni se lo meriterebbero) Il turnover riguarda le nuove assunzioni
E' significativo che in 3 ore di dibattito in assemblea il vostro esponente abbia ritenuto di dover intervenire solo per boicottare la votazione della mozione proposta senza esprimere ALCUN GIUDIZIO DI MERITO.
Che sarebbe stato l'unico in difesa della riforma.
METTETEVI D'ACCORDO CON VOI STESSI. DITE CHE LA L. 133 NON E' UN PROBLEMA E OGGI ALL'ASSEMBLEA DELLE 16 AVETE VOTATO A FAVORE DI UNA PROPOSTA DI PROTESTA?!?? SEMPRE PIU' RIDICOLI.
Se avessi partecipato all'assemblea con le orecchie aperte avresti sentito che nella proposta votata (non da noi che ci siamo astenuti) ma dalla maggior parte degli studenti NON C'è ALCUNA FORMA DI PROTESTA ma solo una attività di informazione per "creare coscienza politica" (cito testualmente).
Un'assemblea scarsamente partecipata (100 studenti contati) con qualche esterno che aveva il documentino preconfezionato nelle sedi di partito da propinare agli studenti...ma ovviamente sono tornati con le pive nel sacco a casa!!!
Qui stiamo perdendo solo tempo! Cercare di dare un colore alla cultura è assurdo quanto inutile! Capisco che i propri ideali,inevitabilmente,vengano fuori in circostanze come queste,ma la maturità sta proprio nel mettere da parte il proprio "colore" e pensare a salvaguardare il nostro diritto alla studio,uno studio libero e pubblico! Senza inutili punzecchiamenti,senza inutili allarmismi,senza zittirci a vicenda,ma con coscienza! Guardiamo in faccia la realtà:questa legge,è evidente,sta creando non pochi problemi alla scuola in primis e all'università a seguire,ma bisogna protestare con coscienza,con consapevolezza,la stessa consapevolezza che serve per gestire questa libertà che tanto siamo bravi a rivendicare(con le parole) e che poi,forse,non sappiamo neanche gestire! Io ieri ci sono rimasta male perchè speravo in una presa di posizione più forte e concreta da parte della facoltà...evidentemente ancora dobbiamo crescere.
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